Pensate che “La cura” di Franco Battiato sia una canzone d’amore raffinata e poetica? Dolce, delicata, intensa?
Archetti, synth e vocalità suadenti vi hanno ingannato. Il pezzo si presta a questa interpretazione più immediata, ma per scoprirne i diversi livelli di lettura e i significati nascosti bisogna andare oltre.
Dopo un’analisi approfondita eccone svelati alcuni aspetti più controversi.
“Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie”
Inizi una canzone d’amore dalle suddette caratteristiche parlando di paure e ipocondrie? Siamo onesti, questo al massimo è l’incipit di un monologo su un rapporto problematico, contorto, asimmetrico e dai risvolti imprevedibili.
“dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via”
Come sopra, perché ci sono dei cattivi presagi in vista? Qualcosa non torna, perchè “da oggi” poi? Qualcuno architetta qualcosa contro l’amato/a, forse lo stesso autore?
“Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.”
Ok il mondo cattivo, inospitale, babilonia etc… ma poi perché “per natura” qualcuno dovrebbe attirare fallimenti? Inettitudine acuta? Sfiducia cronica nei propri mezzi? Cospirazioni (di nuovo)? Potreste obiettare che l’autore si riferisca al concetto espresso nel famoso detto “errare humanum est”, in questo caso le cose sono due: licenza poetica troppo licenziosa o semplice scorrettezza semantica (sbagliare non è fallire).
“Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie.”
Daje… s’é capito che questa/o c’ha dei problemi, andiamo oltre.
“Supererò le correnti gravitazionali,lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.”
L’ascesa dalle “correnti gravitazionali” é un momento di elevazione e si ripeterà nel corso del brano come momento catartico di soluzione dalle tensioni generate nei versi. La frase successiva tuttavia segna una certa discontinuità; senza perché e percome il destinatario/a guarirà da tutto, il che é sospetto. Cioè: io mi elevo –> tu guarisci? La spiegazione fornita é in realtà un’evidente tautologia, “perché sei un essere speciale”… embé? Tanto più che tale specialità fin’ora é composta da tratti negativi e un po’ inquietanti.
“Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato, chissà).”
C’é un momento di svolta, l’autore chiaramente scappa via, appare comprensibile il perché, si tratta di un momento di lucidità, la situazione non é delle più piacevoli: problemi, magagne, rotture di scatole, via di quì! Più che altro in questo passaggio non é chiara la sorpresa del vagare nei campi del Tennessee (“come vi ero arrivato, chissà”). In realtà i presupposti rendono piuttosto plausibile la fuga in un posto lontano e uno stato confusionario che porterebbe al vagare. Andiamo oltre.
“Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.”
Il probabile agente parlante nella prima frase “non hai fiori bianchi per me?” è il destinatario/a del brano. La reazione anche stavolta é evidente: via per mare di gran lena.
Il seguito del brano continua a fornire spunti di riflessione, alti e bassi, ripensamenti, distanze e avvicinamenti in un intricato altalenare di senso.
A voi il compito di scoprirli.
“Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.”
Vi lascio con la solita immagine evidentemente legata al testo che ha soprattutto il compito di fornire una thumb ai social network che non riescono a embeddare nelle anteprime di questo link il video youtube.
Photo credit: Tolka Rover
Hehe ottimo post! Ma non risponde alla domanda principale… “la cura” di chi e nei confronti di chi. 😛
Ps: perdona l’alternanza “web” FB
eh, la lettura che ne ho dato non suggerisce ci sia una cura 😛 ho rappresentato il pezzo come una specie di lancio lirico in un mare di convinzioni fuorvianti ed equivoci pericolosi su una persona che, poveretta, spero non stia a sentire 🙂
Insomma è un titolo frutto di qualche delirio acido? 🙂
può darsi, ma può anche essere un equivoco, “la cura” implica che ci sia un malanno, il che è tutto da capire, nel caso qualcuno reputi ci sia dovrebbe contestualmente ritenere curante il contenuto di questo pezzo, e anche qui i dubbi sono molti. E’ una questione di punti di vista 🙂
Potrei sicuramente sbagliarmi ma, a mio parere è dedicata ad una donna musulmana che lui ipoteticamente porta via dalla sua terra e a cui promette tutte le attenzioni e gli aiuti che potranno esserle d’aiuto per affrontare le grandi difficoltà della nuova vita in una terra straniera.
Mi fa pensare a questo la frase “La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi”, in agosto cade il periodo del ramadan.
Che ne pensate?
Lettura estremahente superficiale ma ha il pregio di invitarci a pensare. Comunque quello che esce dalle mani di un artista è divino e l’artista stesso resta in estasi a guardare incredulo il suo prodotto. Quindi lo stesso Battiato potrebbe aver difficoltà a spiegare. L’artista vero è il promo fruitore della sua opera.
sei di un’ignoranza MAGISTRALE!
grazie osvaldomcfly 🙂
per sentito dire questa canzone franco battiato l’ha dedicata ad una persona di famiglia sofferente
E’ dedicata alla figlia!!!!!!!!!!!!!!!!
credo sia una canzone che parla dell’anima e non di una donna come tutti pensano!!!
… a me piace tantissimo e ringrazio Battiato. so che vuol dire avere bisogno di cura, molto bisogno. e il suo modo di vedere la cura è il mio antidotto!
… Massimo, studia!!!
Non sono d’accordo, Non condivido quasi nulla di quello che hai scritto. Sicuramente l’amore di cui si parla nel brano è qualcosa che va oltre l’amore terreno, o per meglio dire c’è un parallelismo tra l’amore terreno e carnale (i profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi) e quello spirituale.
La persona di cui parla Battiato è una persona comune. Tutti gli uomini sulla terra sono imperfetti (i fallimenti che per tua natura normalmente attirerai) , tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo fallito in qualcosa e per nostra natura (imperfetta) continueremo a fallire. Il dolore, i fallimenti, le malattie, gli inganni da parte degli altri uomini sono parte della nostra vita e sono inevitabili. Ma sono proprio la fragilità, e la spontaneità di questa persona che la rendono così speciale agli occhi dell’autore che vuole fare di tutto per prendersi cura di lei, persino elevarsi oltre lo spazio ed il tempo.
Brava, d’accordissimo…
Wow!
Caro Michele,
Per comprendere questo testo bisogna essere illuminati.
Ti auguro un buon cammino fino alla luce.
Grazie per l’augurio Tatiana, spero anch’io in un ottimo e lunghissimo cammino fino alla luce. Anzi, il più lungo possibile.
Questa canzone è dedicata a se stesso, alla sua persona, e anche a ognuno di noi. Grande Battiato!!!
Anche a me risulta la stessa cosa! Mi pare di aver sentito una volta Battiato dire che è “a sè medesimo dedicata”… se fosse una canzone d’amore sarebbe veramente melensa e dedicata a una persona problematica! Ma il fatto che sia la canzone dell’amore per sè stessi spiega molto: le ipocondrie, i fallimenti attirati per natura, le manie… e quindi il verso “perchè sei un essere speciale e io avrò cura di te” diventa potentissimo!
ps da fisico: “superare la luce” vuol dire tornare indietro nel tempo, ossia non invecchiare… Se fosse dedicata a qualcun altro, se lui che canta viaggiasse alla velocità della luce alla fine del viaggio troverebbe la persona cara molto più invecchiata! Invece la dedica a sè stessi spiega il “superererò (io) la luce per non farti invecchiare”.
A chiunque sia dedicata(ma non è detto che,l’autore,abbia voluto necessariamente dedicarla a qualcuno),un fatto solo è certo:è una “poesia” dolce e struggente che ti arriva all’anima,ti entra nel cuore e ti vibra nel cranio.E poi,conoscendo lo stile e la natura di Battiato che scrive i testi basandosi sull’istinto interiore,sull’empatia,sul misticismo innati che si porta dietro sin dal suo primo vagito,mi verrebbe molto più naturale pensare che il pezzo di cui in oggetto sia stato ispirato,in astratto(senza un indirizzo preciso o una dedica specifica)in un determinato,particolare momento della sua esistenza……..oouuu la mia èsolo un’ipotesi,ma che iin ogni caso il fatto non toglie che sia una canzone bellissima,stupenda che non si vorrebbe mai finire di ascoltare.A prescindere!……e poi,ognuno di noi,penso,abbia un “ESSERE SPECIALE” a cui dedicare momenti,pensieri,attenzioni,cure e tutto se stesso.Quando si ama.
Non sono d’accordo per niente. Secondo me resta una delle più belle canzoni di Battiato e delle più belle canzoni in assoluto. Ogni donna vorrebbe sentire quelle parole uscire dalla bocca del suo uomo
Se l’amore fosse sempre felice e realizzato, se fosse sempre perfettamente ricambiato, se la vita e la volonta delle persone bastasse a realizzarlo il mondo sarebbe un Paradiso in Terra. Se le parole di Battiato avvicinano il cuore a questo paradiso, ben vengano, anche se è un amore è lontano, se è malato , se è disperato e a volte pieno di incomprensioni, infinitamente umano…. è la sua tensione verso l’infinito che rende l’amore speciale, e rende l’umano vicino all’infinito, almeno per una volta nella vita di ogni uomo….. Kisses
Secondo me si tratta di una preghiera-rassicurazione di un padre ai figli …..
La mia idea su “La Cura”:
è il Sè superiore che parla all’anima incarnata, lo rassicura sul fatto che Lui (il Sè superiore) viglilerà per tutta la vita, piena di insidie per la fragile natura umana, ed in tutte le incarnazioni successive – (“Supererò le correnti gravitazionali,lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.“) – le malattie sono quelle dell’anima.
(“Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato, chissà).“ e “Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.“)
credo sia un riferimento ad un sogno lucido.
Per concludere un po’ ermeticamente questa mia opinione, è una bellissima celebrazione/preghiera/conforto sulla Manifestazione
personale terrena dell’Uno Infinito Creatore.
Per i “cercatori”, consiglio di leggere “La Legge dell’Uno – Guida allo studio”, scaricabile in pdf, ciao.
@marco:
> (“Vagavo per i campi del Tennessee
> (come vi ero arrivato, chissà).“ e
> “Non hai fiori bianchi per me? Più veloci
> di aquile i miei sogni attraversano il mare.“)
> credo sia un riferimento ad un sogno lucido.
Secondo me sarebbe troppo “facile” (da interpretare) se fosse così. Io propendo per un riferimento ad un’ipotetica Near Death Experience durante la quale tale “Dio” rassicura Battiato.
Giustamente si chiede come abbia fatto ad arrivare fino in Tennessee. Non si sa rispondere, e chiede: “Non hai fiori bianchi per me?”. Io non so cosa rappresentino i fiori bianchi, ma ipotizziamo che rappresentino la morte o qualcosa di simile. Ponendo quella domanda, Battiato chiede: “sono morto?”.
E poi, una mezza risposta data a sé stesso: “più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare”, come a dire: “non sono morto, ma è la mia mente che mi ha portato fin lì”.
Chi ha capito qualche cosa della vera natura dell’uomo, della vera trappola in cui siamo costretti e dell’unica via di uscita, ovvero la cura, avrebbe probabilmente dato una interpretazione diversa del testo della canzone che io stesso dedicherei così a mio figlio oggi che sò, che conosco e capisco.
Franco Battiato non è solo un autore e cantante di eccezzione. ma è anche una persona profonda ed anima di rielievo.
Come mai ci si sente di aver capito una canzone senza neanche conoscere il pensiero dell’autore, forse una delle trappole di cui si parla, a buon ntenditore poche parole.
ah utima cosa, io no vedo nessuna spiegazione nelle tue paroel
ah dimenticavo, “Siamo tutti esseri speciali”, ma il difficile è rendersene conto.
io credo in realtà… che sia la conzone di un angelo custode……
BDSM
È una dichiarazione d’amore da parte di Dio nei confronti di ogni creatura. Comunque, come seconda lettura, ogni essere umano può renderla sua per dichiarare il suo amore (inteso come dedizione, Cura, appunto) a un partner, a un figlio o a chiunque egli o ella voglia dedicarsi.
Tra tutti i commenti che sono stati lasciati, trovo che solo Roberto Romano abbia intuito la vera essenza divina della canzone…….
L’articolo è provocatorio, è chiaro che non si tratta della voce dell’autore in prima persona che si rivolge alla sua compagna. Anche per me è evidente che è Dio che si rivolge con amore a una sua creatura. È una preghiera al contrario, la cura. Giustamente uno ci vede e la dedica a chi desidera, ma la profondità del testo inviterebbe ad andare un po’ più a fondo anche nell’interpretazione di un autore che è un cercatore spirituale, dedito quotidianamente da decine di anni alle pratiche di meditazione orientali. Bravi Romano e Alberto.
MI sembra di aver letto,o forse sentito che fosse dedicata alla madre.
Comunque non è cosi importante sapere a chi è riferita,è una canzone meravigliosa:come tutte quelle di Battiato.
troppa leggerezza, gentile michele. e forse un pizzico di arroganza in quel “vi spiego il testo”. le canzoni sono come le poesie, i racconti, i cieli stellati, gli ammassi di nubi, i panorami montani, i tramonti sul mare. ognuno li può liberamente interpretare. io quando la ascolto penso sia dedicata ad un figlio.
perchè racchiude tutti i desideri che un genitore formula per il bene dei propri figli, pur ben sapendo che molti di essi non saranno realizzabili.
grazie per il tuo commento sandra, confermo la leggerezza, sull’arroganza devo correggerti: è molto più di un pizzico.
Battiato non canta l’amore “semplice” tra le persone, ma sentimenti universale. Questa canzone é cantata dal suo io interiore per il suo ego, l’io carnale, a sé stesso. Un po’ come ” e ti vengo a cercare” dedicata al suo mentore/maestro. 🙂 ma poi… ognuno ci legge cio’ di cui ha bisogno…
ciao. ho trovato tra i risultati di google questo blog, le tue considerazioni sono interessanti, ma secondo me seguono un filo sbagliato dal principio.
E’ un grave errore mancare il Soggetto cui è dedicato un componimento, e in questo caso sarebbe proprio il grande Franco, che riversa in queste parole poetiche ma dissonanti, la sua visione misantropica della vita, caratterizzata dalla “missione” di ricerca filosofico-spirituale che ha scelto, a dispetto di tutti e tutto, è il suo “stare in alto” che lo espone agli impietosi giudizi della gente ma che comunque lo fortificano e persuadono del potere che ha una autoconsapevolezza acquisita grazie al rifiuto dell’incosistente e ingannevole, ma riconoscendo che fanno comunque “girare” la società in cui viviamo, spesso diventando ragione di vita ai più. L’abilità dell'”illuminato” è conviverci senza venirne attratto dall’appartentemente incontrastabile “campo gravitazionale”
In definitiva, apprezzo il tuo tentativo di “decifrare” le Intenzioni del maestro, spero in futuro di leggere altri spunti magari più “esatti”.
cordialmente
Simone
Battiato ha una figlia down….. È per lei che canta questa stupenda canzone…..
mi sa che ti confondi con Finardi, Battiato non ha figli…
E’ la dedica dell’io cosciente al proprio corpo. una versione poeticizzata del “Corpus sanus si mens sana”
Tu sei completamente suonato.
Il tuo cinismo è triste.
Il poeta sta semplicemente dicendo che è facile amare quando è tutto bello.
La vera fatica è andare contro corrente e amare nella vecchiaia, nei problemi, nelle paranoie.
Lui si eleva dal mondo estetico e rende l amore eterno e sempre giovane.
Ciao genio.
Gianna, è Eugenio Finardi che ha una figlia down, non Battiato…
Conoscendo un minimo Battiato, e osservando anche il video, non potrebbe essere Dio che parla e rassicura tutti noi?
E’ effettivamente ambiguo, ma spesso in Battiato ci sono testi che sembrano d’amore ma che invece si rifanno ad un misticismo un attimino più alto…
Dobbiamo anche ricordare che lui è uomo molto religioso.
Penso che MIchele Melis sia pervaso da una forte acutizzazione delle malattie che si chiamano “ARROGANZA” e “POCHEZZA SPIRITUALE” . . . Un consiglio per te: se non sai non fare ma, soprattutto, non parlare . . . si tratta di una regola naturale . . . Con tutto il mio rispetto per te . . . 🙂
È da quando è uscita la canzone che esprimo la convinzione che sì tratti della “bottiglia” che adula l’alcolizzato!
…leggetelo in quest’ottica e poi ditemi o datemi del pazzo. Il passo più incomprensibile del testo, addirittura trova spiegazione esauriente in questa mia singolare visione:
– Volavo sopra i campi del Tennessee (dove producono specifici whiskey tra cui il noto Jack Daniels), come vi ero arrivato chissà!? (ah! ah!) Non hai fiori bianchi (fiori di acero col quale appunto distillano la specialità) per me? ..più veloci di aquile i miei sogni, attraversano il mare (effetto onda da sbornia?)!
Battiato è un grande ed è molto particolare, estroso, filosofico e geniale nell’usare un messaggio apparentemente banale nascondendo significati inaspettati! È arte! Ma mica è detto io abbia ragione.
è una poesia: la gamma di interpretazioni è infinita soprattutto perchè è ben scritta! Ognuno di voi è libero di vederci ciò che più gli è vicino…la bellezza della letteratura sta anche nella sua polisemanticità, ossia nell’impossibilità di fissare degli orizzonti semantici certi e definiti!
Mi dispiace ma non sono d accordo con quanto dici , hai cercato di fare un’analisi un po’ troppo azzardata .. Battiato ha dedicato la canzone alla figlia e , come per tutte le poesie , questa va gustata così d’impatto senza cercare l esoterico ovunque. La canzone è diretta , colpisce e l’amore che prova per la figlia riecheggia in ogni singola frase. L ho fatta abbastanza breve , della cura si potrebbe parlare per ore … Saluti!
“una thumb ai social network che non riescono a embeddarenelle anteprime di questo link il video youtube.”
non si riesce a trovare un corrispondente nel ricco vocabolario italiano?
ma come paaaarli!!! ma come paaarliii!!! le parol esono importanti!
ma che cagata di commento … sono senza parole. Purtroppo lo leggo dopo 5 anni …
aggiungo la motivazione del mio giudizio: il peggiore servizio che si può fare alla poesia è tradurla in prosa. Se poi si introducono commenti sarcastici gratuiti e sciocchi allora non c’è scampo: dalle stelle … si va alle stalle.
per questo ho usato il termine “cagata”
hai fatto benissimo, grazie per il tuo commento!
Leggetevi Heidegger e capirete questo capolavoro del Maestro!
provvedo subito a leggere Heidegger
Devo dire la verità questo post non solo è scritto con un linguaggio di un bambino ma è anche profondamente ridicolo.
L’analisi superficiale è degna di una persona sorprendentemente stupida in cui ogni parola genera simpatia per la sciocchezza dell’autore che fa trasparire. Internet è pieno di contenuti dissacranti e bassi, nel loro complesso godibili e in qualche maniera apprezzabili.
Qui siamo davanti invece solo ad un misto di vergognosa presunzione di un uomo ridicolissimo, l’autore di questo post.
Peti, una marea di peti, una tempesta di peti usciti da un cervello di merda: il cervello dell’autore di questo articolo. Divagazioni esibizionistiche di quello che probabilmente è soltanto un misero pagliaccio da quattro soldi: l’autore di questo testo.
Dalle sue foto si evince d’altronde una forte somiglianza con il didimo.
Grazie Ridicolo articolo,
dopo anni di commenti inutili a questo post finalmente qualcuno che coglie appieno il suo significato.
Grazie anche per le considerazioni su di me, anche se non ci conosciamo devo dire che mi hai descritto meglio di chiunque altro, nel mio carattere, nella mia intelligenza e soprattutto nel mio aspetto fisico.
Sono commosso e lusingato, grazie ancora per le tue parole e per il tempo che mi hai dedicato.
Ehi, ridicolo articolo: vacci piano. Neppure io sono d’accordo con i giudizi sprezzanti di Michele e l’ho scritto. Ma perché passare alle offese personali: magari è un’ottima persona. Se lo conosci certe cose digliele a tu per tu, non sul suo blog. Se non lo conosci come ti permetti di insultarlo? Che ne sai di lui? Limitati ad esprimere le tue opinioni senza andare sul personale.
Lunga vita a Michele, anche quando scrive qualche “cagata”.
Viva Michele!
Ragazzi effettivamente avevo tempo da perdere. In ogni caso per quanto continui a non apprezzare l’articolo del buon michele melis il mio era solo un commento da Haters scritto in maniera anonima e un pò vigliacca. Mi è piaciuta la risposta del Melis e anche del Luciano. Chiedo scusa per l’associazione del volto di Melis al didimo che effettivamente non è poi così evidente. Mi spiace di aver offeso ma stavo solo giocando. D’altronde se non ci fosse stato un articolo così non mi sarei divertito a scrivere questo commento e poi divertito successivamente a leggere le risposte. Quindi grande vita a Melis e grande vita a Luciano.
Una forte somiglianza con che? Cosa intendi per “il didimo”? È un grammatico alessandrino? È l’apostolo Tommaso? È un santo della chiesa greco ortodossa? È il cugino dell’imperatore Flavio Onorio?
Oppure il fatto che lo scrivi con l’iniziale minuscola e l’articolo deve suggerirci che è una cosa e non una persona? E allora è un frutto? È un segno tipografico? È un gemello (ma di chi)? È una parte anatomica maschile? O è semplicemente un modo criptico e ostentatamente colto per dargli del coglione?
Comunque RA, se credi di produrre una scrittura brillante, disilluditi: infarcire la propria prosa di parolacce e insulti gratuiti, non la rende interessante. E utilizzare termini inusuali, ma facilmente equivocabili non è indice di cultura, ma il suo opposto.
Entro in punta di piedi …L’autore della canzone “La Cura” era il filosofo Sgalambro, che ha collaborato con il Maestro in questi ultimi 20 anni, morto in questi giorni e, da una sua intervista del 2013 ad una giornalista di I love Sicilia, aveva spiegato che La Cura era una canzone sulla morte, quella stessa morte che oggi “sollevandolo dai dolori, dagli sbalzi d’umore e dalla paura dell’ipocondria” ha cantato il suo amore per il suo stesso autore.
Salve o criptico Roberto Romano, il mio nome è Ridicolo Articolo e sono qui per rispondere a te. Innanzitutto non credo di scrivere brillantemente, ne sono certo. No sul serio Didimo Romano, ora mi correggo e ci metto una maiuscola così capisci che ho sostituito proprio il tuo nome proprio di persona con questo termine aulico.
Ora con l’utilizzo di nome proprio di persona puoi anche sapere che ho compiuto le scuole.
Comunque rileggendo il mio primo post effettivamente c’era una ricerca di ricercatezza nel linguaggio [nota la ridondanza], l’uso di peti poi al posto di scorregge o puzze, non so, effettivamente cercavo di lasciar trasparire una brillantezza che manca.
Cmq ho chiesto pubblicamente scusa a Melis, che secondo me è un grande. Ciò non toglie che l’analisi del testo sia scandalosa, ma questo è solo frutto della genialità del melis che studia sociologia e relazioni umane.
Noi siamo mosche nella ragnatela del melis che scrive cose assurde per vedere le reazioni della gente.
Tra l’altro leggevo gli altri commenti: “leggiti Heiddeger per capire i capolavori del maestro”scrive uno, Melis risponde “Provvedo subito” . Certo proprio così, un Heiddeger a colazione, immediatamente.
Ecco perchè è un grande melis. A melis gliene sbatte il cazzo di sto semiprofessore che gli parla di ste coglionate di Heiddeger, minimo si è acceso un cannone di due metri.
Poi si sarà detto chi è quell’altro semi imbecille che parlava di religione? Gesu Cristo ecco, di dov’era questo? St’erba mi sta distruggendo”
Mo faccio un paio di commenti sulla bibbia, indicizzo il blog per bene, e mi faccio due risate con sti pagliacci.
Melis è un grande, tu Didimo Romano no, tu sei solo un emerito Didimo. Un emerito ed entusiasmante Didimo. Di quelli che leggi i commenti e dici “Hei, come abbiamo passato le giornate prima di lui” E Melis da un altra parte “accendi sta canna”.
Ed è così Didimo Romano.
Melis è un grande e tu no.
Anche se non direttamente, hai fatto capire qual’è l’accezione della parola.
Anch’io, pur non condividendo per niente la sua analisi, ho apprezzato molto le risposte di Melis ai commenti, soprattutto al tuo.
Ed hai ragione a dire che sono un didimo: se non lo fossi, probabilmente non ti avrei risposto.
È’ DIO CHE SI PRENDE CURA DI TE
E chi è Dio se non noi stessi?
Io ho rivisto molte caratteristiche del bipolarismo,poi ovviamente é soggettiva l’interpretazione che ho dato al brano..lo sentita cosi, perché essendomi stata dedicata da mio padre era molto affine a tutto ciò che mi accadeva..la trovo una canzone di comprensione..in tutti i sensi 🙂
L’ho_sorry/:)
” A sè medesimo dedicata”, o meglio: una poesia che gli hanno dedicato. Questa è la vera natura del brano. Il testo è di una sua ascoltatrice, e non certamente di Sgalambro, che mai avrebbe potuto scrivere in questa forma: perchè era ateo, materialista, e cinico. Poesia dedicata a Battiato, musicata magistralmente da lui. Questa è la genesi VERA del brano.
Nn 6 andato OLTRE ai vari “significati” e/ó “interpretazioni” ke ài vomitato con i tuoi excursus su uno dei tanti brani ke Battiato (nn l’uomo nn il nome) c à scritto
qnd “i vari livelli” da te “impostati” rimangono
“bassi” ed “i-gnoranti”.
6 stato BOCCIATO Rediscover!!!
ok!
L’unica vera spiegazione, anche se in dialetto:http://www.maxino.net/le-canzoni-che-no-te-se-speti/puntata-numero-9-le-canzoni-che-no-te-se-speti-le-interpretazioni-de-quel-mona-de-maxino
Leggere da metà pagina in giù
e vergognatevi…
E’ l’anima che parla al suo corpo….
Bravissimo! È un testo dedicato dall’anima al corpo. Ma non si può pretendere questo livello di comprensione da chi ha fatto una descrizione di un grande testo in maniera letteralmente banale e fuorviante . Forse quello sotto acidi era proprio lui. Ajajai
la cura di battiato e’la morte.la morte.questa canzone e’una canzone che descrive la morte come la cura dei nostri malanni e sentimenti,la pace vera…..ascoltatela bene.grande battiato 🙂
La tua analisi del testo e’ assolutamente banale e priva di ogni logica , poiche’ e’ un testo cosi profondo che non tutti possono comprenderne veramente il contenuto , il testo ha un qualcosa di cosi sublime che dovresti conoscere le leggi del mondo per poterne capire il senso
La tua analisi del testo e’ assolutamente banale e priva di ogni logica , poiche’ e’ un testo cosi profondo che non tutti possono comprenderne veramente il contenuto , il testo ha un qualcosa di cosi sublime che dovresti conoscere le leggi del mondo per poterne capire il senso
Da uno così non c’è d’aspettarsi granché.
[…] Vi spiego il testo di “La cura” di Franco Battiato […]
“Vi spiego la canzone La Cura di Battiato”
Mi sembrava una spiegazione seria la tua… e invece mi sono ritrovata con un rotolo di carta igienica nella mani.
Che bello essere saccenti senza aver capito un ca…volo!